DROGA E FAMIGLIA

In un’epoca in cui sembra diminuito il consumo di sostanze proibite fra i giovani, c’è ancora qualcosa che può avere la stessa funzione della droga, distribuita e assunta magari all’interno della stessa famiglia, che non ha gli strumenti per rendersene conto? Quanto incide nella famiglia e nell’educazione la credenza nella dipendenza da una sostanza o da una persona? E come instaurare la parola libera, non più guidata dal senso di colpa, quindi, senza più l’obbligo del ricatto e del riscatto, della vendetta e della pena? Come far sì che la famiglia non risulti il luogo da cui la differenza e l’Altro sono esclusi?  Tali quesiti sono essenziali per il compito di ciascuno, affinché il viaggio della vita vada in direzione della qualità e la famiglia, la casa, che è la base della città, divenga sempre più la base della civiltà anziché dell’intolleranza. La riflessione su questi tema è stata guidata dalla dott.ssa Spadafora, psicanalista e direttore dell’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna, membro dell’Associazione Psicanalitica Internazionale e autrice di decine di articoli e saggi di psicanalisi e scienza della parola.

L’evento è stato organizzato dall’equipe cifrematica di Modena lungo la collaborazione con l’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna in data 6 aprile 2005, nella sede dell’Artigianato Artistico Modenese (via Università 17), a Modena.