Il valore dell'impresa con l'equipe di cifrematica

IL VALORE DELL’IMPRESA

L’Italia e l’Europa hanno il compito improrogabile di contribuire alla civiltà planetaria, non innalzando muri e steccati, ma reinventando, come nel Rinascimento, la cultura, l’arte e la scienza e, con esse, l’industria, la politica e la diplomazia.

L’economia e la finanza, in Italia e in Europa, oggi più che mai, non possono prescindere da tale compito. Ma quali sono le imprese grandi, medie e piccole che puntano al valore assoluto, al profitto intellettuale che, accanto a quello finanziario, giova all’avvenire?

Per rispondere a questa domanda, l’equipe cifrematica di Modena (che contribuisce alle attività dell’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna) ha organizzato con la Nuova Didactica, Scuola di Management di Confindustria Modena, l’Associazione Europea dei Brainworkes Onlus e l’Università internazionale del secondo rinascimento (con i patrocini di Comune, Provincia, Camera di Commercio di Modena e Regione Emilia Romagna), il Forum internazionale “il valore dell’impresa. La sua arte e la sua cultura per l’avvenire dell’Italia e dell’Europa” (Camera di Commercio di Modena, 21 novembre 2006), anche allo scopo di d’instaurare, o di verificare dove esistono, dispositivi di valorizzazione dell’impresa. Oggi più che mai, la riuscita dipende dai dispositivi in cui la cultura e l’arte non sono soltanto hobby, ma ciò che massimamente contribuisce alla produzione di valore.

In un’era in cui le aziende si comprano e si vendono con sempre maggiore velocità, il valore dell’impresa può corrispondere al suo prezzo? In che modo l’arte e la cultura, di cui è costituita ciascuna azienda di qualità, danno un contributo impagabile, non solo economico e finanziario, all’avvenire dell’Italia e dell’Europa? Qual è il valore della ricerca e in che modo può essere messo in bilancio? E quello del capitale intellettuale, considerando che nelle aziende moderne anche la più piccola mansione richiede competenze e specializzazioni piuttosto elevate? Se ciascun collaboratore oggi, a qualsiasi livello, contribuisce al cervello dell’impresa – come abbiamo rilevato nel Forum internazionale “Il cervello dell’impresa” (Confindustria Modena, 25 novembre 2005) – in che modo l’imprenditore costituisce con ciascuno dispositivi di valore, coinvolgendolo nel progetto e nel programma dell’impresa?

Oggi si dice che l’impresa crea valore. Ebbene, il Forum “Il valore dell’impresa” è sorto per stabilire i modi e i termini con cui la cultura e l’arte di ciascuna impresa giungono al valore. Il valore dell’Italia e dell’Europa dipendono dai dispositivi intellettuali che s’instaurano in vari ambiti della vita. L’impresa è l’ambito da cui nessuno può esimersi, tanto più in un momento come quello attuale in cui ciascuno vive la maggior parte della giornata nell’impresa, dove trova anche una scuola di vita, magari molto più che nella famiglia o nelle aule di ogni ordine e grado.

La struttura dell’impresa è nella parola, per questo nell’impresa occorre che ci sia parola, racconto, evento e avvenimento. Non a caso, le aziende che hanno un avvenire sono quelle che scommettono sul cervello, quindi sulla ricerca e sull’innovazione, ma anche sulla tradizione e sulla memoria, organizzando e intervenendo a dibattiti, convegni, meeting e occasioni di parola e di comunicazione.

Nel corso del Forum alcuni fra i più importanti economisti, filosofi, brainworkers e capitani d’azienda hanno dato testimonianza della loro ricerca ed esperienza in vari settori e paesi, proprio per consentire ai partecipanti di acquisire strumenti per giungere al valore dell’impresa.

Tra i relatori invitati che sono intervenuti al Forum, dopo il saluto del presidente di Confindustria, Vittorio FiniEmilio Fontela, economista (Università di Madrid), direttore per diversi anni del Dipartimento di Economia dell’Istituto Battelle di Ginevra, autore che per primo ha rilevato il termine brainworker nel rapporto del programma FAST dell’Unione Europea (1988); Roberto Ruozi, economista, presidente del Touring Club italiano, già docente al Politecnico di Milano, alla Sorbona di Parigi e rettore della Bocconi; Otto Hieronymi, direttore del Programma di Relazioni internazionali della Webster University (Ginevra), già esperto di Economia dell’Istituto Battelle; Marco Maiocchi, docente di Disegno industriale al Politecnico di Milano, socio fondatore di Etnoteam e di I-NET; Armando Verdiglione, brainworker, scienziato, autore di numerosi libri tradotti in tutto il mondo, tra cui il recente volume Il master del brainworker; Vittorio Mathieu, accademico dei Lincei, docente di Filosofia all’Università di Torino, autore di numerosi libri, scrive su “La Stampa”; Sergio Dalla Val, brainworker, presidente dell’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna; Alberto Mantovani, presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Provincia di Modena; Luciano Passoni, amministratore di SIR (Soluzioni Industriali Robotizzate); Enrico Grani, presidente della GRANI & PARTNERS; Leonardo Giacobazzi, ambasciatore del Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena; Paolo Moscatti, presidente di TEC-EUROLAB; Giovanni Ferrari, presidente del GRUPPO LAMEPLAST; Marcello Masi, presidente della Metalsider, della MD, della Synapto e della Cistelaier; Epaminonda Scaltriti, presidente del GRUPPO ARGENTA.