L’AMORE E LA CRISI

Spesso l’imprenditore si chiede come motivare i collaboratori, cercando di capire che cosa occorra per coinvolgerli nel progetto e nel programma dell’impresa. Anche nella famiglia, i genitori si chiedono come trasmettere ai figli la propria esperienza. Allora può sembrare che la spinta per fare ciò che altrimenti non si farebbe mai sia l’amore. Ma è vero che si fa per amore? Se l’amore fosse transitivo, qualcosa che passa da un soggetto all’altro, chi non vorrebbe esercitarne il monopolio? Chi non vorrebbe sentirsi amato, dunque seguito? Chi non vorrebbe stabilire con altri un patto talmente forte da sfidare ogni avversità? Se questo patto ha a che fare con l’amore, come s’instaura l’amore e in che modo può avviare un itinerario in direzione della qualità, contribuire alla crescita e al rilancio?

Un altro luogo comune diffuso è che il vero amore si vagli nei momenti di maggiore criticità, e non possiamo escludere che il periodo che ha attraversato l’economia in questi tre anni abbia messo a dura prova la solidità di famiglie e imprese. Ma può bastare l’amore per affrontare la trasformazione che esige la crisi? In che modo la salute dell’impresa non coincide con la salvezza dal pericolo di morte, ma dipende dalla rotta che il capitano mantiene, dal rischio e dalla scommessa che assume incessantemente, senza aspettare la fine della crisi, anzi, constatandone l’apporto per la riuscita dell’impresa?

A queste e altre domande hanno risposto Sergio Dalla Val e Anna Spadafora, che hanno tenuto numerosi seminari in aziende di vari settori, intorno a temi come L’autorità e la decisione nell’impresa, Il capitale intellettuale, I dispositivi della riuscita, La vendita e l’ascolto e tanti altri.

L’evento, organizzato dal Lions Club di Sassuolo, dall’Associazione Culturale Emilia Romagna e dall’Equipe Cifrematica di Modena, si è tenuto martedì 1 marzo 2011 presso lo Sporting Club di Sassuolo.